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POVERTY DANCE

 


Che cos’è la povertà? Difficile da spiegare, vero? Potremmo leggerlo in un dizionario e veder scritto: “mancanza delle cose necessarie per vivere”, e a questo punto l’unica domanda che viene da porsi è “come nasce?”. Per poter rispondere a questa domanda bisognerebbe parlare di tutti quei paesi sfruttati e impoveriti dai paesi più potenti, come appunto dice il proverbio: "pesce grande mangia pesce piccolo". Non staremo adesso ad elencare tutti i paesi poveri, potremmo semplicemente dire che, arrivati a questo, sono troppi. Attualmente ci sono 1,2 miliardi di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno, mentre circa metà della popolazione mondiale sopravvive con meno di due dollari al giorno. Avendo poche possibilità di scelta o opportunità, essi sono condannati a vivere delle vite soggette a fame, malattia, analfabetismo, disoccupazione e mancanza di speranza. Molto frequentemente, essi non dispongono di cibo, acqua potabile, servizi sanitari di base, istruzione, assistenza sanitaria e moderni servizi energetici. Anche se un numero significativo di persone vive in povertà nei Paesi industrializzati, la maggioranza di persone che versano in condizioni di povertà estrema risiedono nei Paesi in via di sviluppo. In occasione del Vertice del Millennio, tenutosi nel settembre 2000, 147 capi di Stato e di Governo e complessivamente 191 Paesi hanno adottato la Dichiarazione del Millennio, che stabilisce degli obiettivi specifici per lo sviluppo e per l’eliminazione della povertà, lI progresso è possibile. Sono stati infatti ottenuti dei successi nel portare l’aspettativa di vita media mondiale da 60 a 70 anni; il tasso di mortalità infantile è stato dimezzato, passando da 100 a 50 per mille nati vivi; il numero dei denutriti è diminuito, passando da circa 900 milioni a pressappoco 800 milioni; ed il tasso di alfabetizzazione negli adulti è in crescita, da un livello di poco superiore al 60 per cento a quasi l’80 per cento. Nel corso degli ultimi 30 anni, nei Paesi in via di sviluppo, la percentuale delle famiglie rurali con accesso all’acqua sicura ha registrato un incremento superiore a cinque volte e, sempre nei Paesi in via di sviluppo, il tasso di diffusione dei contraccettivi ha raggiunto quasi il 50 per cento. Nonostante questi progressi, su scala globale la povertà persiste e nonostante la globalizzazione esiste un enorme divario tra ricchi e poveri.
Uno dei principi in cui crediamo è l’abolizione degli estremi di ricchezza e povertà, ma soprattutto l’abolizione di ogni forma di pregiudizio, infatti la danze che il gruppo One Family rappresenta col nome Poverty tratta appunto questo problema, in cui viene rappresentata una ragazza povera che, chiedendo l’elemosina ai ricchi, viene scacciata di continuo senza ottenere null’altro che spinte, ma alla fine i ricchi capiscono che quella ragazza è un essere umano come loro e la accolgono come tale.
Potremmo citare un passo di ‘Abdu’l-Bahà riferito al pregiudizio:
“L’unica reale differenza che esiste, è questa: esistono uomini celestiali e uomini terreni, I primi sacrificano se stessi nel servire l’umanità per amore dell’Altissimo, apportando l’armonia e l’unità e insegnano le vie della pace e della buona volontà. Dall’altro canto esistono gli egoisti che odiano i fratelli e nei cui cuori i pregiudizi hanno rimpiazzato l’amore e la gentilezza e la cui influenza fomenta la discordia e la lotta. A quale razza o colore appartengono questi due differenti settori dell’umanità? Ai bianchi, ai gialli, ai negri, all’Oriente, all’Occidente, al Nord, al Sud? Se queste sono le differenze create da Dio perché dobbiamo inventarne delle altre?"

A.M.

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